Il sistema costruttivo del trullo (casedda in dialetto) non prevede vere proprie fondamenta, ma una semplice preparazione della base di appoggio su cui posare le pietre di base. Sono privilegiati, quindi, i luoghi dove la roccia è affiorante, permettendo così buone condizioni di stabilità. Per questo la scelta di posizionamento dei primi aggregati preurbani ha fortemente risentito di questa particolarità, formando vicoli o slarghi interni in luoghi particolarmente adatti alla costruzione formando sistemi aggregativi originali.

Si può rilevare che il trullo di zia Nina è da collocarsi in un nucleo generatore risalente al XVII secolo, quindi tra i più antichi, dato il rinvenimento di roccia affiorante (pentima in dialetto) dall’ultimo scavo effettuato sotto il pavimento della stanza da letto. Un altra conferma della sua presenza tra i primi del territorio e l’uso della tecnica costruttiva arcaica del trullo “insellato” (anche detto “siamese”). I trulli insellati, presenti in molte aree del paese sono testimoni di una tecnica costruttiva più antica rispetto a quella tradizionale. Questi primordiali rifugi nascono come aggregazione di due unità su pianta ellissoidale, forma semplice e istintiva, preposta maggiormente all’edificazione spontanea. L’unione tra i due coni veniva eseguita più in alto possibile, poiché già in fase di ideazione vi era la necessità di creare un ambiente più spazioso e idoneo alla vita domestica e agricola con ingente risparmio di tempo e materiale. Posizionati solitamente su importanti stratificazioni rocciose già affioranti, i trulli insellati presentano un’acconciatura muraria formata da grossi massi sbozzati in maniera irregolare, segno di arcaicità rispetto ai più moderni trulli edificati tra il XVIII e il XIX secolo.
Il trullo di zia Nina, ubicato in via Zara (anticamente vico Berardi), è entrato nella storia della nostra famiglia nel 1920 in occasione delle nozze di nonna Rosa e nonno Peppe. Qui la famiglia si è ingrandita con la nascita dei loro 6 figli. La primogenita, zia Nina, nata nel 1921 non si è mai sposata e lo ha custodito e abitato per tutta la sua vita, cucinando focacce e dolci eccezionali per tutti gli amici e i nipoti, fino al 2007.