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Storia del nostro trullo

Il sistema costruttivo del trullo (casedda in dialetto) non prevede vere proprie fondamenta, ma una semplice preparazione della base di appoggio su cui posare le pietre di base. Sono privilegiati, quindi, i luoghi dove la roccia è affiorante, permettendo così buone condizioni di stabilità. Per questo la scelta di posizionamento dei primi aggregati preurbani ha fortemente risentito di questa particolarità, formando vicoli o slarghi interni in luoghi particolarmente adatti alla costruzione formando sistemi aggregativi originali.

Mappa dell’ipotesi insediativa di Alberobello tra XVII e XVIII sec
Mappa dell’ipotesi insediativa tra XVII e XVIII sec. In nero sono segnati i percorsi più rilevanti per l’epoca. L’attuale via Montegrappa (precedentemente chiamata via Cavour) è individuata come uno degli assi pricipali di Alberobello (nord-sud) che collegavano il magazzino del Conte (Piazza XXVII Maggio-Aia Grande) con le masserie di rilievo (San Leonardo, Monte del Sale e Paparale) e i territori di Castellana, Putignano e Monopoli. È evidenziata in rosso l’ubicazione attuale di alcuni trulli insellati.

Si può rilevare che il trullo di zia Nina è da collocarsi in un nucleo generatore risalente al XVII secolo, quindi tra i più antichi, dato il rinvenimento di roccia affiorante (pentima in dialetto) dall’ultimo scavo effettuato sotto il pavimento della stanza da letto. Un altra conferma della sua presenza tra i primi del territorio e l’uso della tecnica costruttiva arcaica del trullo “insellato” (anche detto “siamese”). I trulli insellati, presenti in molte aree del paese sono testimoni di una tecnica costruttiva più antica rispetto a quella tradizionale. Questi primordiali rifugi nascono come aggregazione di due unità su pianta ellissoidale, forma semplice e istintiva, preposta maggiormente all’edificazione spontanea. L’unione tra i due coni veniva eseguita più in alto possibile, poiché già in fase di ideazione vi era la necessità di creare un ambiente più spazioso e idoneo alla vita domestica e agricola con ingente risparmio di tempo e materiale. Posizionati solitamente su importanti stratificazioni rocciose già affioranti, i trulli insellati presentano un’acconciatura muraria formata da grossi massi sbozzati in maniera irregolare, segno di arcaicità rispetto ai più moderni trulli edificati tra il XVIII e il XIX secolo.

Mappa catastale del 1886 con il Trullo di zia Nina in evidenza
Estratto della Mappa catastale n.1 redatta dall’ingegner Vito Chimienti. 31/03/1886
Mappa catastale del 1909 con il Trullo di zia Nina in evidenza
Estratto della Mappa catastale n.1 redatta dall’ingegner Guselli. 02/02/1909

Il trullo di zia Nina, ubicato in via Zara (anticamente vico Berardi), è entrato nella storia della nostra famiglia nel 1920 in occasione delle nozze di nonna Rosa e nonno Peppe. Qui la famiglia si è ingrandita con la nascita dei loro 6 figli. La primogenita, zia Nina, nata nel 1921 non si è mai sposata e lo ha custodito e abitato per tutta la sua vita, cucinando focacce e dolci eccezionali per tutti gli amici e i nipoti, fino al 2007.